Sicurezza

Il comfort abitativo tra benessere e sicurezza

 

 

 

 

 

 

“Sole Mattutino” – Edward Hopper

Tutte le persone aspirano alla sicurezza propria, dei propri cari, delle proprie cose.

Tutte le persone aspirano al benessere, specie quando si trovano all’interno delle proprie mura domestiche, o negli ambienti nei quali lavorano.

Sicurezza e benessere compongono, insieme a altri elementi, la qualità della vita quotidiana; il nostro “mondo” (quello dei componenti edili, dei serramenti, delle chiusure tecniche e delle schermature solari) è direttamente interessato e responsabile del comfort abitativo, elemento essenziale per il miglioramento della qualità della vita nelle nostre case, nei nostri uffici, nei locali nei quali viviamo.

Questo comfort è spesso inteso, erroneamente, come la “percezione” di sicurezza e benessere; questo approccio deve essere superato (o quantomeno integrato) da concetti di comfort abitativo oggettivo, legati cioè a quelle caratteristiche delle soluzioni, dei prodotti e delle tecnologie che hanno impatto diretto o indiretto su benessere e sicurezza degli ambienti, nel loro intero ciclo di vita.

I prodotti di cui parliamo non vivono a sé, ma sono in realtà componenti di un “organismo edilizio” e debbono pertanto essere valutati non tanto e non solo per le proprie caratteristiche intrinseche, ma soprattutto per le performances che offrono sull’ edificio.

Di qui, la necessità di poter disporre sul mercato di “sistemi prodotto” in grado da un lato di garantire in modo oggettivo le richieste dell’utenza, dall’altro di essere integrati nell’edificio, assicurando durabilità nel tempo.

Le chiusure tecniche sono oggi uno dei componenti l’involucro a maggior valore aggiunto, costituendo prodotti e tecnologie ai quali si richiede (a volte inconsapevolmente) un elevato numero di funzioni e di prestazioni.

I serramenti, le chiusure tecniche, le schermature solari e tutti i componenti connessi debbono pertanto essere progettati, realizzati e installati con la consapevolezza del ruolo multiprestazionale che dovranno garantire nel loro ciclo di vita.

Tra tutte le molteplici prestazioni, è indubbio che la sicurezza (declinabile sia in “safety” che in “security”) è una delle principali, in quanto direttamente correlabile ad una delle esigenze primarie delle persone.

La sicurezza di un prodotto va oggi considerata in tutte le sue sfaccettature: certamente il prodotto immesso sul mercato deve essere sicuro, e forti sono le responsabilità a carico dei produttori, in questo senso.

Spesso tuttavia ci si dimentica che non stiamo lavorando con “prodotti da banco”, ma con prodotti e soluzioni destinati a essere inglobati in modo permanente in un edificio, soggetti quindi a installazione e a possibili interventi manutentivi.

La sicurezza dell’installazione, innanzitutto, deve essere oggi considerata come caratteristica propria del prodotto stesso; ciò significa che, anche dal punto di vista legislativo e normativo, le responsabilità (legali, ma anche etico-morali) del produttore non si limitano al prodotto che esce dai cancelli dell’azienda, ma deve essere integrata da opportune valutazioni relative all’installazione.

Le tendenze dell’architettura degli ultimi anni spingono sempre più verso grandi luci, sempre associate all’utilizzo di vetrazioni più complesse, più grandi, con maggior carico.

La situazione climatica generale sta evolvendo verso fenomeni via via più intensi e impattanti.

Per contro, queste grandi “luci” sono sempre più spesso installate su involucri dell’edificio sempre più caratterizzati da materiali isolanti, generalmente poco performanti da un punto di vista meccanico.

I problemi sono dunque chiari; le soluzioni meno. Rimane il fatto che le scelte in materia di installazione (e dei materiali e componenti che si impiegano) sono determinanti ai fini del mantenimento dei livelli di sicurezza in opera dei prodotti e delle tecnologie.

Gli stessi prodotti sono poi, evidentemente, soggetti a interventi manutentivi, ordinari o straordinari.

Il ciclo di vita medio di un serramento in Italia è oggi di 42 anni (fonte: CRESME – 2018); pertanto nella progettazione, realizzazione e messa in opera di un serramento, di una chiusura oscurante o di una schermatura solare è indispensabile rendere accessibili (in condizioni semplici e di sicurezza operativa) gli organi di manovra e tutti quei componenti soggetti a normale manutenzione.

Come anticipato, la sicurezza non è però solo “safety”, ma anche “security”. In questo senso, ai prodotti sono oggi richieste via via prestazioni crescenti in materia di antieffrazione.

Il segnale è, da un punto vista sociale, non incoraggiante, ma non si può tener conto da un lato del legittimo desiderio di sicurezza delle persone, dall’altro di significativi numeri di atti illeciti, in decrescita ma distribuiti in modo abbastanza omogeneo nelle aree del nostro Paese.

I prodotti, pur dovendo consentire il passaggio di persone, di cose, di luce, sono oggi dunque chiamati a rispondere di specifiche prestazioni antieffrazione, peraltro regolate da norme tecniche europee ed italiane.

Di nuovo, si pone tuttavia il problema dell’installazione di questi prodotti (si veda anche UNI 11673-1), che devono essere installati (secondo le indicazioni del produttore) in modo tale da assicurare il mantenimento delle prestazioni in opera.

Il problema è tutt’altro che secondario: sono purtroppo numerosi gli atti illeciti attuati mediante specifici attacchi ai sistemi di installazione di porte blindate, chiusure oscuranti e avvolgibili, serramenti esterni. Molto spesso, su prodotti con caratteristiche di antieffrazione, il punto debole soggetto ad attacco è costituito proprio dal sistema di aggancio e fissaggio ai vani di posa.

E’ pertanto indispensabile e urgente ripensare (o valutare con maggiore attenzione) i sistemi di installazione di questi prodotti, compresi i materiali ed i componenti impiegati.

Negli ultimi anni, molte di queste problematiche sono state peraltro trattate in un lungo ed interessante lavoro di definizione di norme tecniche (la serie UNI 11673), ed è presumibile che altre norme specifiche verranno create nei prossimi mesi ed anni.

Il mondo dei progettisti, dei produttori e degli installatori sarà sempre più chiamato con continuità a dare soddisfacimento alle esigenze espresse od implicite dell’utenza, con la consapevolezza che su questi aspetti si gioca il benessere delle persone e la qualità professionale delle aziende e degli operatori del nostro settore.

Sintesi delle norme tecniche e legislative di riferimento

ANTIEFFRAZIONE

UNI EN 1627:2011 Porte pedonali, finestre, facciate continue, inferriate e chiusure oscillanti – Resistenza all’effrazione – Requisiti e classificazione

 UNI EN 1630:2016 Porte pedonali, finestre, facciate continue, inferiate e chiusure oscuranti – Resistenza all’effrazione – Metodo di prova per la determinazione della resistenza all’azione manuale di effrazione

UNI EN 1629:2016 Porte pedonali, finestre, facciate continue, inferiate e chiusure oscuranti – Resistenza all’effrazione – Metodo di prova per la determinazione della resistenza sotto carico dinamico

UNI EN 1628:2016 Porte pedonali, finestre, facciate continue, inferiate e chiusure oscuranti – Resistenza all’effrazione – Metodo di prova per la determinazione della resistenza sotto carico statico

UNI 11781:2020 Porte pedonali, finestre, facciate continue, inferriate e chiusure oscuranti – Resistenza all’effrazione – Istruzioni e raccomandazioni per l’applicazione della UNI EN 1627, UNI EN 1628, UNI EN 1629 e UNI EN 1630

SICUREZZA IN USO

UNI EN 13049:2004 Finestre – Urto da corpo molle e pesante – Metodo di prova, requisiti di sicurezza e classificazione

UNI 7697:2021 Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie

UNI EN 12211:2016 Finestre e porte – Resistenza al carico del vento – Metodo di prova

UNI EN 1932:2013 Tende e chiusure oscuranti esterne – Resistenza al carico del vento – Metodo di prova e criteri di prestazione

UNI EN 12210:2016 Finestre e porte – Resistenza al carico del vento – Classificazione

Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206 “Codice del consumo, a norma dell’articolo 7 della legge 29 luglio 2003, n. 229”

INSTALLAZIONE

UNI 10818:2015 Finestre, portefinestre, porte e chiusure oscuranti – Ruoli, responsabilità e indicazioni contrattuali nel processo di posa in opera

UNI 11673-3:2019 Posa in opera di serramenti – Parte 3: Requisiti minimi per l’erogazione di corsi di istruzione e formazione non formale per installatori/posatori di serramenti

UNI 11673-2:2019 Posa in opera di serramenti – Parte 2: Requisiti di conoscenza, abilità e competenza del posatore di serramenti

UNI 11673-1:2017 Posa in opera di serramenti – Parte 1: Requisiti e criteri di verifica della progettazione

UNI 11673-4:2021 – Posa in opera di serramenti – Parte 4: Requisiti e criteri di verifica dell’esecuzione

UNI 11296:2018 Acustica in edilizia – Posa in opera di serramenti e altri componenti di facciata – Criteri finalizzati all’ottimizzazione dell’isolamento acustico di facciata dal rumore esterno

Stefano Mora: Direttore Generale di Legnolegno, Consorzio nazionale di servizi di aziende artigiane e industriali del settore serramenti e chiusure tecniche.